Nell’aprile del 2013 è cominciata l’attività del nuovo Spazio Don Chisciotte, ideato e voluto da Caterina Bottari Lattes.
Lo spazio espositivo porta il nome della storica galleria romana diretta da Giuliano De Marsanich, inaugurata con una mostra personale di Mario Lattes nel 1962 e presentata da Alberto Moravia, con la finalità di continuare con altri collaboratori l’attività cominciata a Roma tanti anni fa. Don Chisciotte significa rischio ma anche speranza.
Sembra questo il modo migliore per ricordare Mario Lattes, figura d’intellettuale anomalo nel panorama torinese della seconda metà del Novecento, uomo che ha saputo osservare criticamente il proprio tempo, proponendo un modello culturale, che si rivela ancora oggi attuale e stimolante.
Lo spazio ha inaugurato con Pittoriscrittori, curata da Vincenzo Gatti: una ventina di opere di alcuni protagonisti culturali del Novecento, che hanno dedicato la loro vita alla pittura e alla letteratura, alle immagini e alle parole: Luigi Bartolini, Dino Buzzati, Italo Cremona, Filippo de Pisis, Albino Galvano, Mario Lattes, Carlo Levi, Alberto Savinio, Emilio Tadini.
A seguire, le esposizioni Opere su carta, con i lavori di Luigi Bartolini, Lucio Fontana, Franco Francese, Nicola Galante, Marco Gastini, Mario Lattes, Marino Marini, Fausto Melotti, Ennio Morlotti, Enrico Paulucci, Sergio Saroni, Jean-Pierre Velly; Mario Lattes. Incisioni, una piccola antologia della vastissima produzione incisoria di Mario Lattes che comprende più di 400 fogli realizzati tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta; Mario Calandri, con una ventina di opere pittoriche e grafiche dell’artista torinese; Opere scelte dalla Collezione Bottari Lattes, con opere, tra gli altri, di Pinot Gallizio, Gianfranco Ferroni, Italo Cremona e degli scultori Riccardo Cordero e Raffaele Mondazzi; Ritratti, mostra personale di Tullio Pericoli; Angelo Garoglio interpreta le sculture di Medardo Rosso, con l’opera Bambino ebreo visibile al pubblico per la prima volta; La pittura dimenticata. Mario Lattes e l’informale in Italia fra gli anni ’50 e ’60 , collettiva con artisti quali Tancredi Parmeggiani, Piero Simondo, Alfredo Chighine e Sergio Romiti; la personale di Gianfranco Ferroni Le stanze de La musique du silence, e quelle di Massimo Ghiotti, Bruno Martinazzi, Mauro Chessa.
Il 2016 si è aperto con la collettiva Identità ebraica con opere dei pittori torinesi Mario Lattes, Carlo Levi, Stefano Levi Della Torre, Paola Levi Montalcini, Ugo Malvano e Dario Treves, seguita dalla mostra di approfondimento sulle opere su carta di Mario Lattes. A settembre ha inaugurato la sezione torinese della mostra Roberto Demarchi. Forma, materia e spirito e da novembre è allestita la mostra Là dove interviene il disegno. La fotografia a cura di Luca Panaro, con opere inedite dei fotografi Mario Cresci, Bruno Di Bello, Franco Vaccari e Paolo Ventura.
Nel corso del 2017 si sono susseguite le mostre di Jean Pierre Velly, con le sue incisioni visionarie, una selezione delle opere di Mario Lattes in occasione dell’intitolazione a suo nome dei giardini di piazza Maria Teresa, e la personale di Mario Chianese. Chiude l’anno la mostra fotografica di Guido Harari con i ritratti dei più famosi musicisti rock.
Il 2018 si apre con una collettiva dal titolo Le forme dell’attesa, la personale di Carlo Terzolo, La realtà immaginata, la mostra fotografica Art Kane. Visionary a cura di Guido Harari nell’ambito del festival Fo.To. Fotografi a Torino, Mario Lattes dall’informale al figurativo e la personale Ruggeri. Opere su carta (dal 1958 al 2008) a cura di Francesco Poli.
La prima esposizione del 2019 è dedicata alla rappresentazione della Shoah e della cultura ebraica nelle opere di Mario Lattes e presenta la ricerca svolta dagli studenti del Liceo Gioberti sugli effetti delle leggi razziali del 1938 su professori e allievi dell’istituto, tra i quali lo stesso Lattes. Sucessivamente lo Spazio ha ospitato la personale dell’artista e poeta statunitense David Ruff e la mostra fotografica di Michele Pellegrino Persone organizzata in collaborazione con il progetto Donare della Fondazione CRC nell’ambito di Fo.To. Fotografi a Torino.
Questo spazio torinese ospita non solo eventi artistici, ma anche letterari e musicali, ponendosi come luogo d’incontro in cui artisti, intellettuali, esperti o semplici curiosi possano scambiarsi idee, proposte e progetti.
Dal 2020 lo Spazio ha concluso la sua attività.