Esprit de géométrie, Massimo Ghiotti
Lo Spazio Don Chisciotte ospita fino al 20 giugno la mostra dello scultore Massimo Ghiotti Esprit de géométrie, a cura di Vincenzo Gatti.
Sono presentate opere di piccole e medie dimensioni, realizzate prevalentemente in acciaio inossidabile o in acciaio colorato o patinato: una parte è realizzata attraverso l’utilizzo di un solido, ricavato in barre modulari.Il taglio è di assoluta precisione, i moduli sono uniti con saldatura a filo continuo, perfetta e praticamente invisibile.
La costruzione avviene, quindi, “per via di porre”.
Fanno parte della serie Sculture modulari urbane. Sono altresì esposte alcune sculture realizzate con altro modulo, come Obliqua, altre che utilizzano il motivo del cerchio come Rotante, Hommage a Mondrian e Valva; inoltre, a testimonianza del versante monumentale della ricerca di Ghiotti, viene presentato il bozzetto per l’opera Contrappunto, realizzata in putrelle d’acciaio verniciate rosso fuoco, a lungo presente in Piazza Castello a Torino e oggi definitivamente in un giardino della città.
Come ha scritto Jean-Michel Foray, già Conservatore Generale Onorario dei Musei di Francia (Parigi 2008)
Il carattere concettuale delle opere di Massimo Ghiotti è ancora più evidente nelle sculture di piccole dimensioni, che possono anche essere bozzetti dei grandi monumenti urbani. Sono sculture composte a partire da forme elementari del cerchio e del quadrato, che si sviluppano secondo progressioni aritmetiche. Le opere create in questo modo, dato che sono legate ai numeri e all’universo dei matematici, possiedono una sorta di purezza e di chiarezza concettuale, a motivo della loro riduzione all’essenziale che rimanda all’ideale di ordine, armonia ed equilibrio della scultura classica
In mostra saranno esposti, per la prima volta a Torino, nuovi lavori realizzati con interventi su lastre di acciaio inossidabile: il serrato dialogo con la materia che contraddistingue le più note opere dell’artista, qui si stempera e distende nei colori vivi e vibranti, animati dai mutevoli riflessi sul fondo, mutevoli secondo il punto di visione e l’incidenza della luce; il tutto scandito da interventi geometrici e prospettici nettamente emergenti. Oltre le apparenze – sopra al mondo delle idee, è il titolo che li accomuna (con distinzioni di serie e numeri).
Massimo Ghiotti
Massimo Ghiotti è nato a Torino, dove vive e lavora. Studi artistici all’Accademia Albertina di Torino, diploma di Pittura con Francesco Menzio e diploma di Scultura con Sandro Cherchi. Già cattedra di scultura al Liceo Artistico e cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti. Dopo le mostre d’esordio nel 1972 a Torino (Galleria Viotti, presentato da Albino Galvano, poi Galleria L’Approdo di Arturo Bottello, presentato da Floriano De Santi, Galleria L.P. 220, con monografia sulle sue sculture in marmo colorato a cura di Roberto Lambarelli), il percorso espositivo dell’artista si è sviluppato in oltre cinquanta mostre personali, in Italia e all’estero. L’ultima mostra a Torino, nel 2007/8 è stata nel cortile d’onore dell’Università. In quell’occasione Maurizio Calvesi aveva scritto che la scultura di Ghiotti “…è quanto di più inedito e originale abbia proposto la scultura degli ultimi decenni”. Precedentemente, nel 1996, nel cortile e nel giardino di Palazzo Cisterna, Ghiotti aveva presentato, per la prima volta in città, le sue sculture monumentali che Pierre Restany, nella monografia Ghiotti-Ascetismo meccanico, della collana Archivi della scultura (Allemandi), aveva salutato come opere di un Asceta meccanico e Testimone di un nuovo umanesimo post-industriale, Parigi 1996. Dall’anno 2000 è stato invitato a tenere un ciclo di mostre personali nei principali musei delle capitali dell’Est Europeo.
È tuttora in corso la personale al Museo di Stato nel Kremlino di Novgorod, dopo quelle a Mosca, Riga, San Pietroburgo, Minsk, Kaunas, Vitebsk, Vilnius dove, nel Parco Europeo della Scultura Europos Parkas, rappresenta l’arte italiana con otto sculture monumentali.
Sue sculture sono presenti anche in altri spazi urbani, tra i quali: il Parco Lungolago Belvedere di Lugano, il Parco della Scultura di Gubbio, il Ponte du Génie di Bayonne e in molti musei.
Nella sua città natale, Massimo Ghiotti ha realizzato le tre sculture monumentali in ferro colorato che, dal 2001, ornano la nuova piazza in Via Monfalcone, la scultura monumentale nel giardino della Circoscrizione 7 (pubblicata a colori sul New York Times in una pagina sulla città di Torino), quella nel giardino dell’Istituto Avogadro, quella nel giardino del Primo Liceo Artistico e quella, in acciaio inox, nel nuovo parco cittadino sulla Spina 3. Sue anche le due sculture monumentali nel cortile d’onore del Rettorato dell’Università in Via Po.
In mostra allo Spazio Don Chisciotte di Torino (Via della Rocca 37).
Orario: martedì – sabato ore 10.30 – 12.30 e ore 15.30 – 19.30
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