Alla Reggia di Venaria si conclude la mostra “Mario Lattes. Teatri della memoria”
Si è conclusa la mostra Mario Lattes. Teatri della memoria alla Reggia di Venaria che, inaugurata lo scorso marzo, ha dato il via al programma di eventi a cura della Fondazione Bottari Lattes organizzati in occasione del centenario della nascita dell’artista torinese.
Il percorso espositivo ha permesso al pubblico di approfondire l’attività artistica di Mario Lattes, che oltre a essere scrittore, editore, promotore culturale e collezionista, fu anche incisore e pittore. Solo nelle ultime settimane, alla Reggia di Venaria sono stati 22.000 gli ingressi registrati a Pasqua , quasi 26.200 per la Festa della Liberazione e poco meno di 11.000 nel ponte del 1° maggio: tra questi, numerosi visitatori si sono soffermati nella Sezione Accademia delle Sale delle Arti per visitare la mostra Teatri della memoria, in cui è stata presentata una selezione di più di cinquanta opere realizzate da Lattes. Per la ricorrenza, è stato pubblicato un volume monografico edito da Silvana Editoriale e a cura di Vincenzo Gatti, con Alice Pierobon. Il testo offre una retrospettiva sull’intera produzione artistica di Lattes, di cui la mostra ha presentato una significativa selezione ed è introdotto da un saggio critico a firma di Claudio Strinati.
Mario Lattes. Teatri della memoria è stata realizzata dalla Fondazione Bottari Lattes, con il sostegno di Regione Piemonte, il patrocinio della Città di Torino e di Confindustria Cuneo, il contributo di Banca d’Alba, di Banor Sim e dell’Agenzia UnipolSai di Mondovì e il patrocinio e il contributo della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia e del Comune di Monforte d’Alba, in collaborazione con Lattes Editori.
I prossimi appuntamenti con le celebrazioni per il centenario si terranno in autunno. Sabato 16 settembre inaugura a Monforte d’Alba, presso la sede della Fondazione Bottari Lattes, la mostra I mondi di Mario Lattes #2, seconda tappa di un viaggio attraverso il quale il pubblico potrà ammirare per la prima volta opere raramente esposte. L’iniziativa prende avvio dalla rilettura dell’intero fondo della Pinacoteca Mario Lattes alla luce del suo notevole ampliamento. Sabato 14 ottobre ad Alba, si terrà la cerimonia conclusiva della XIII edizione del Premio Lattes Grinzane, il riconoscimento internazionale intitolato a Mario Lattes. In questa occasione verrà annunciato il romanzo vincitore di quest’anno e il Premio Speciale Jonathan Safran Foer terrà una lectio magistralis.
Nel 2023 si celebrano anche i 130 anni della Casa editrice Lattes, realtà storica torinese che dalla fondazione nel 1893 a oggi ha accompagnato e formato con i propri testi scolastici intere generazioni di studenti italiani. Si è recentemente conclusa a Torino la mostra Lattes Editori, 130 anni di libri e di Scuola da Torino all’Italia, attraverso cui si è raccontato un pezzo di storia della città e il suo riflesso sull’Italia, curata da Marta Sironi sotto la supervisione della Casa editrice Lattes e in collaborazione con la Fondazione Bottari Lattes, la Fondazione Tancredi di Barolo e il MUSLI.
Biografia.
Mario Lattes (Torino, 1923 – 2001), pittore, scrittore ed editore, è stato un personaggio di spicco nel mondo culturale del capoluogo piemontese del secondo Novecento.
Durante il periodo bellico sfugge alle leggi razziali rifugiandosi a Roma e a Rieti, unendosi poi alle truppe alleate in qualità di interprete. Rientra a Torino, la sua amata e odiata città, nel 1945. Dopo la seconda Guerra mondiale dirige la Lattes Editori, fondata dal nonno Simone Lattes nel 1893. Collabora con scritti e disegni alle più importanti riviste culturali del momento e nel 1953 fonda la rivista «Galleria» poi «Questioni» diventando voce influente del mondo culturale non solo locale.
Tra il 1958 e il 1985 scrive diversi romanzi e racconti, poesie e la tesi di laurea Il Ghetto di Varsavia, raccolti nell’edizione critica Opere Olschki ed. Del 1947 è la sua prima mostra alla galleria La Bussola di Torino, a testimonianza delle maturate esperienze artistiche, nate durante il soggiorno laziale e coltivate per tutta la sua vita, come artista e collezionista. Fino alla fine degli anni novanta allestisce personali a Torino, Roma, Milano, Firenze e Bologna e partecipa con successo a due edizioni della Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Torino e di Roma oltre a diverse esposizioni collettive.
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