Matthew Spender: Sulle tracce di Eva, esposizione di scultura sull’eterno femminino.

Mostra Matthew Spender

Una mostra, due sedi. La mostra è quella dedicata alla produzione recente dell’artista anglo-toscano Mattew Spender intitolata Sulle tracce di Eva. Fondazione Bottari Lattes a Monforte d’Alba e Fondazione Peano a Cuneo la propongono in contemporanea dal 19 al 30 giugno.

Il percorso espositivo sul tema dell’eterno femminino, suddiviso tra le due sedi, propone opere di Spender diverse per dimensioni e tecniche di esecuzione, dalla scultura in legno e in terracotta alla tela dipinta.

Quelle proposte da Spender in questa ampia, affascinante rassegna sono figure di donne incarnate in morbidi volumi semplificati, talvolta variopinti, sospesi tra la realtà quotidiana di un presente ironico e vivace e quella millenaria di un passato artistico elevato a custode della memoria universale della bellezza muliebre.
Sono opere in cui si avverte come Spender esprima mirabilmente una personalissima sintesi dei grandi classici italiani, dagli antichi etruschi agli autori moderni, generando opere che propongono forme di indefinibile collocazione temporale, eppure attualissime nella loro originalità.

 

Terrazza della Fondazione Bottari LattesMattew Spender

Scultore, pittore e scrittore, ha 65 anni e, dal 1968, vive a San Sano, frazione di Gaiole in Chianti, con la moglie Maro Gorky, pittrice e scenografa. Capitati lì per caso, e intenzionati a rimanervi per un paio d’anni, non di più, finirono per innamorarsi dei luoghi, mettervi radici, farvi nascere e crescere due figlie – Saskia e Cosima – e trasformare un rudere in un gioiello. Contro il parere dei genitori, in particolare di quelli di lui. Lui è figlio del grande poeta inglese Stephen Spender (morto nel 1995 a ottantasei anni), lei dell’altrettanto grande Arshile Gorky (Vostanik Manoog Adoyan), pittore armeno naturalizzato americano, morto nel 1948, a quarantaquattro anni, del quale Spender ha scritto la biografia.

Mostre

Spender ha cominciato dalla pittura, con mostre personali in Italia, Germania e Francia, giungendo nel 1989 ad essere ospitato nella prestigiosa Berkeley Square Gallery di Londra.
In Italia, questo periodo di successi di critica e di pubblico è giunto al suo culmine con il Premio Michetti per la pittura, assegnatogli nel 1991 a Francavilla al Mare. A partire da quell’anno, però, Spender ha iniziato a rivolgere la sua attenzione alla scultura, concentrandosi sui materiali naturali, quali il legno, il marmo e la terracotta. Ha incontrato il favore immediato di molti collezionisti, fra i quali emergono in particolare i nomi del pittore Francis Bacon e del regista Bernardo Bertolucci, che ha scelto quarantasette sculture in terracotta dell’artista, realizzate agli inizi degli anni Novanta, per il film Io ballo da sola del 1996.
Tra le sue principali mostre personali, sono da ricordare la mostra Il giro di Carrara in ottanta giorni realizzata nel 2000 all’interno della Chiesa del Suffragio di Carrara e la retrospettiva completa delle sue sculture che si è tenuta nel 2001 nel Museo Medievale di Sant’Agostino a Genova.
Importanti personali più recenti da menzionare sono inoltre La sacralità nel quotidiano, allestita a Fiesole nel 2006; l’esposizione presso il Festival Futuro Presente di Rovereto nel maggio del 2007, su invito di Bernardo Bertolucci; e Archeologia del presente del 2008, ospitata nelle Sale Viscontee e nei suggestivi cortili del Castello Sforzesco di Milano.
In qualità di scrittore, ha pubblicato il libro In Toscana. Considerazioni di un artista inglese sull’arte, gli usi, i costumi e le stranezze degli italiani tra i quali vive, in edizione originale a Londra da Penguin nel 1992 e in traduzione italiana di Elvira Lato presso Barbès di Firenze nel 2008. Tra i riconoscimenti ottenuti, ha ricevuto l’incarico di Professore Ordinario nella classe di pittura dell’Accademia delle Belle Arti del Disegno di Firenze e il titolo di Professore Onorario dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, nella classe di scultura.
Mostra promossa dalla Fondazione Bottari Lattes e dalla Fondazione Peano (Cuneo, Corso Francia 47), a cura di Enrico Perotto.

 

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