Cambi di Stagione: al via la IV edizione 2013
I suoni argentini di Javier Girotto con il suo gruppo Aires Tango e le melodie barocche del quartetto tedesco Baroque and Blue inaugurano la quarta edizione del festival. Melodie barocche, sonorità argentine e spagnole, jazz, arie di opere liriche italiane, musiche e canti celtici.
In programma anche tanta chitarra classica con una maratona di tre giorni dedicata alle sei corde.
Il timbro sonoro della quarta edizione del festival internazionale di musica Cambi di Stagione, che per il 2013 propone un cartellone all’insegna delle contaminazioni. La rassegna si inaugura sabato 23 e domenica 24 marzo 2013 alla Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba con i suoni argentini del sassofonista Javier Girotto e del suo gruppo Aires Tango e con le melodie barocche-jazz del quartetto tedesco Baroque and Blue, che ha appena inciso l’album Americana.
In programma da sabato 23 marzo a domenica 15 dicembre 2013, Cambi di Stagione ritorna sulle Langhe con la propria formula originale, che lo contraddistingue nel panorama delle rassegne musicali: concerti proposti nei quattro periodi magici dell’anno, l’inizio delle stagioni, scanditi da equinozi e solstizi. E per il 2013, accanto ai concerti diverse novità, come la mostra di chitarre storiche appartenenti al collezionista e liutaio Gianni Accornero, le esibizioni di brani operistici e la tre giorni dedicata alla chitarra che coinvolgerà anche giovanissimi studenti di questo strumento.
Quattordici gli appuntamenti in cartellone che porteranno in Langa una trentina di artisti di fama internazionale, tra cui:
- i chitarristi Guillermo Fierens, definito “l’erede del grande Segovia” (Argentina)
- Jukka Savijoki (Finlandia)
- Martin Haug (Norvegia) e Nello Alessi
- gli arpistiEnrico Euron e Anne–Gaëlle Cuif (Francia); la violinista Brigitte Stærnes (Norvegia)
- il Quartetto d’archi Rimskij-Korsakov di San Pietroburgo (Russia)
- l’Orchestra da Camera dell’Opera di Montecarlo (Principato di Monaco)
Spazio anche ai giovanissimi, con la classi di chitarra del Maestro Francesco Biraghi, docente al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
Queste le date del festival: sabato 23 e domenica 24 marzo (primavera); venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 giugno (estate); sabato 21 e domenica 22 settembre (autunno); sabato 14 e domenica 15 dicembre (inverno).
Con la direzione artistica di Ubaldo Rosso, flautista, docente e attento interprete di musica antica con strumenti storici, la rassegna è organizzata dalla Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba e dall’Associazione Amici della Musica di Savigliano (Cn) insieme con l’Associazione Premio Bottari Lattes Grinzane.
«La quarta edizione del festival – spiega il direttore artistico Ubaldo Rosso – prosegue sulla strada del dialogo tra diverse sonorità e accentua le contaminazioni sonore. Non solo per rendere più ricco, accattivante e vario il programma musicale, ma anche per avvicinare sempre di più il grande pubblico e i giovani alla musica da camera. Uno “sguardo” sonoro che valorizza inoltre i singoli gli strumenti e incuriosirà anche le orecchie più esigenti »
Il programma di primavera
Il sipario sul festival 2013 si alza sabato 23 marzo alle ore 21 con l’argentino Javier Girotto al sax soprano e ai flauti andini, insieme con il suo gruppo Aires Tango (Alessandro Gwis al pianoforte, Michele Rabbia alle percussioni, Marco Siniscalco al basso), per una serata in cui le modalità espressive del jazz si fondono con le sonorità del nuevo tango di Astor Piazzolla e in cui gli echi del passato si compenetrano con le istanze di un linguaggio musicale moderno. In programma i brani più conosciuti del loro repertorio, i cui ritmi e timbro musicale trasportano il pubblico in un viaggio ideale in Argentina, senza trascurare la memoria e la denuncia degli anni bui della dittatura: Pasion Albiceleste, Alborada, Caida Lenta, Il Senso della Vita, Felliniana, Mayo, Markari, Malvinas e La Luna.
Quello di Javier Girotto (classe 1965, una trentina di dischi all’attivo, capace di passare con disinvoltura dal jazz classico a quello contemporaneo, musicista tra i più sensibili e capaci a livello internazionale) e degli Aires Tango (gruppo formatosi nel 1994 con l’intento di fondere i ritmi del tango con quelli del jazz) è un ritorno gradito tra le colline delle Langhe: gli artisti del jazz e del tango, infatti, sono stati i ospiti alla prima edizione di Monfortinjazz di Monforte d’Alba nel 2004, diretta proprio da Ubaldo Rosso.
Sonorità barocche per il pomeriggio di domenica 24 marzo alle ore 17. Dalla Germania arriva il quartetto Baroque and Blue, apprezzato a livello internazionale per la spiccata capacità di unire il pragmatismo classico al virtuosismo dello swing, dando vita a sonorità inusuali e coinvolgenti. Fondato dalla flautista Christiane Meininger con Rainer Gepp (pianoforte), Roger Goldberg (basso) ed Enno Lange (batteria e percussioni), l’ensemble proporrà pezzi dal suo nuovo album Americana: Swing Sonata di Georg Friedrich Händel; Tre Pezzi brevi per contrabbasso e pianoforte di Roland Buchwald (1940); Americana di Alan Weinberg (1952); Jazz Suite Nr 1 di Claude Bolling; Sonata Latino di Mike Mower (1957).
Gli appuntamenti per gli altri Cambi di Stagione 2013
Estate
È all’insegna della chitarra classica e delle sue espressività sonore l’estate dei Cambi di Stagione: tre giorni di maratona chitarristica per immergersi nel fascino delle sei corde.
Si parte venerdì 21 giugno alle ore 18 con l’inaugurazione, sempre alla Fondazione Bottari Lattes, della mostra di chitarre storiche appartenenti alla collezione Gianni Accornero, una delle più straordinarie al mondo. Il pubblico potrà assistere alla presentazione degli strumenti da parte del liutaio Gianni Accornero e ascoltare dal chitarrista Francesco Biraghi le tonalità antiche e spesso poco conosciute che le casse armoniche trasmettono.
In serata, alle ore 21, sale sul palco l’argentino Guillermo Fiernes, considerato uno dei principali chitarristi al mondo e definito dal “Corriere della sera” l’erede del grande Segovia.
In scaletta: Suite Española di Gaspar Sanz (1640-1710); Sonata op. 22 di Fernando Sor (1778-1839); Arioso per Guillermo di Flavio Emilio Scogna (1956); Capriccio diabolico di Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968); Fandanguillo op 36 (il fandaguillo è una delle più vive e gioiose derivazione del fandango) e Ràfaga op.53 di Joaquín Turina; Gran Jota di Francisco Tarrega (1852-1909).
Un’impresa da Guinness chitarristico per il pomeriggio di sabato 22 giugno (ore 17): l’esecuzione dell’intera op. 20 di Luigi Rinaldo Legnani (1790-1877), ovvero i 36 Capricci per chitarra amati da Giuseppe Mazzini e suonati ancor oggi con grande passione dagli studenti di chitarra di tutto il mondo. Parafrasando Niccolò Paganini, Legnani compose trentasei pezzi di una pagina l’uno, in tutte le tonalità e con tutti i modelli di scrittura del suo tempo: un’autentica enciclopedia del virtuosismo e del gusto musicale di un’epoca. L’esecuzione dei 36 Capricci op. 20 è affidata a un gruppo di cinque giovani talenti (biennio di perfezionamento) delle classi di chitarra del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, guidati dal loro docente Francesco Biraghi.
In serata, alle ore 21, il palco è tutto per il chitarrista finlandese Jukka Savijoki, uno dei personaggi più prestigiosi dell’Europa chitarristica. Ricco il programma, che spazia dal repertorio di fine Cinquecento a brani di inizio Novecento, per fare conoscere stili e artisti che hanno segnato la storia della chitarra: Praeludium, John Dowland’s, A Pavan e A Fancy di John Dowland (1563-1626); Partita BWV 997 di Johann Sebastian Bach (1685-1750); Introduction et Variations sur l’Air Malbroug, op. 28 di Fernando Sor (1778-1839); le danze spagnole Arabescae Andaluza di Enrique Granados (1867-1916); Preludio, Cuna, Canciòn dalla Suite Compostelana di Federico Mompou (1893-1987); Manzanares del Real, Nocturno, Alba de Tormes e Albada di Federico Moreno Torroba (1891-1982); Serenata di Joaquin Malats (1872-1912).
Domenica 23 giugno mattina, alle ore 11, è protagonista il duo A Corda: la violinista Birgitte Stærnes e il chitarrista Martin Haug (Norvegia), coppia nella vita e nel lavoro, dimostreranno le straordinarie potenzialità della chitarra utilizzata in dialogo col violino, una combinazione indovinata per l’intrinseca compatibilità tra i due strumenti. Già Niccolò Paganini aveva capito l’armoniosa intesa tra i due strumenti, tanto che scrisse più di cento Sonate per violino e chitarra. Il duo si misura con: Sonata Trillo del Diavolo di Giuseppe Tartini (1692-1770); Sonata D dur D 384 di Franz Schubert (1797-1828); Cordoba – Granada di Isaac Albeniz (1860-1909); Intermedio di Enrique Granados (1867-1916); Malagueña, Playera e Habanera di Pablo de Sarasate (1844-1908).
La tre giorni di maratona a sei corde termina in serata alle ore 17 con il chitarrista Nello Alessi accompagnato dal Quartetto d’Archi Rimskij-Korsakov di San Pietroburgo (Mikhail Bondarev, violino; Ekaterina Belisova, violino; Alexey Popov, viola; Anton Andreev, violoncello) in un concerto che affronta un aspetto fondamentale del repertorio chitarristico, quello della musica d’insieme. In scaletta alcune tra le più belle pagine per chitarra e quartetto d’archi: Quartetto n. 2 op. 22 Fa maggiore di Pëtr I. Čajkovskji (1840-1893); Quintetto n. 4 per chitarra e archi (G. 448) di Luigi Boccherini (1743 – 1805); Quintetto per chitarra e archi (op. 143) di Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968).
Autunno
Wagner e Mahler sono i protagonisti del primo appuntamento d’autunno. Alla Fondazione Bottari Lattes sabato 21 settembre (ore 21) l’Orchestra da Camera dell’Opera di Montecarlo, diretta da Paul-Emmanuel Thomas, che fa parte della nuova generazione di giovanni con traiettorie eclettiche e versatili, si misurano con: La morte e la fanciulla – 2° movimento di Schubert (nella trascrizione di Mahler), l’Adagietto dalla 5° symphonie di Malher, l’Idillio di Sigfrido di Wagner e la Serenata per archi op. 48 di Čajkovskji.
Un viaggio in Italia, dove ciceroni sono alcuni tra i maggiori compositori nati a Venezia Roma e Napoli: è quello proposto per domenica 22 settembre (ore 17) dall’Accademia Barocca Willelm Hermans, formata da musicisti specializzati nell’esecuzione di musica antica: Fabio Ceccarelli (flauto traversiere), Luca Venturi (violino), Sara Montani (violino), Alessandra Montani (violoncello), Gabriele Palomba (tiorba) e Fabio Ciofini (clavicembalo). In programma: Concerto in Sol maggiore di Tomaso Albinoni (1671-1751); Sonata op. 2 n. 12 di Arcangelo Corelli (1653-1713); Concerto da camera di Antonio Caldara (1670-1736); Concerto in Re maggiore RV. 84 di Antonio Vivaldi (1678 – 1741); Concerto in Sol maggiore di Leonardo Leo (1694-1744).
Inverno
L’inverno dei Cambi di Stagione si apre all’opera lirica e alla magia della musica celtica.
Il primo appuntamento è sabato 14 dicembre (ore 21) con brani operistici proposti al pubblico dal Trio Lyrics, formato dalla soprano Annamaria Dell’Oste, dal clarinetto Claudio Mansutti e dal pianoforte Ferdinando Mussutto. Da Franz Schubert propongono Der Hirt auf dem Felsen op. 129. Di Gioachino Rossini eseguono arie da La cambiale di matrimonio, da Il Signor Bruschino (Come tacer…; Ah voi condur volete…; Ah donate il caro sposo) e da Il barbiere di Siviglia (la cavatina Una voce poco fa). Da Johannes Brahms eseguono Gestillte Sehnsuchtriv elaborato per soprano, clarinetto e pianoforte. Di Giuseppe Verdi il pubblico ascolterà arie daUn ballo in maschera (Saper vorreste) e dalla Traviata (È strano); di Giacomo Puccini risuoneranno brani tratti dalla Bohème (il valzer di Musetta Quando me n’ vo); di Gaetano Donizetti si apprezzerà un’aria dal Don Pasquale (So anch’io la virtù magica).
Musiche celtiche del diciassettesimo secolo e Canti delle fate per il pomeriggio di domenica 15 dicembre (ore 17) con gli arpisti Enrico Euron e Anne–Gaëlle Cuif (Francia): il popolo degli esseri fatati rivive grazie alle note dell’arpa celtica e della voce, gli strumenti da sempre considerati capaci di unire due mondi: quello ordinario e quello magico delle fate.
Compositore, musicista, ricercatore, Enrico Euronè una delle figure più importanti nel panorama europeo dell’arpa celtica. Nei suoi concerti racconta agli ascoltatori i particolari e le origini della musica eseguita, spesso con aneddoti divertenti, creando un’atmosfera unica, sospesa tra la musica, il racconto e il fascino delle antiche leggende. Questi i nove brani della serata: Fairy’s Love Song, The Coulin, King of the Fairies, Monaghan Jig, Scarborough Fair, Miss Gordon of Gight, Greensleeves, My Donald, Fairy’s Jig.
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