Alessandro Perissinotto vince il Premio Lattes Grinzane 2019
È Alessandro Perissinotto con Il silenzio della collina (Mondadori) il vincitore del Premio Lattes Grinzane 2019 per la sezione Il Germoglio,dedicata ai migliori libri di narrativa italiana e straniera pubblicati nell’ultimo anno.
Gli altri finalisti al Premio erano: Roberto Alajmo con L’estate del ’78 (Sellerio), Jean Echenoz (Francia) con Inviata speciale (Adelphi, traduzione di Federica e Lorenza Di Lella), Yewande Omotoso (Sud Africa) con La signora della porta accanto (66thand2nd, traduzione di Natalia Stabilini), e Christoph Ransmayr (Austria) con Cox o Il corso del tempo (Feltrinelli, traduzione di Margherita Carbonaro).
La cerimonia di premiazione si è svolta nel pomeriggio al Castello di Grinzane Cavour (Cn) ed è stata condotta da Loredana Lipperini, giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica. Protagonisti della giornata sono stati gli studenti rappresentanti delle 25 giurie scolastiche italiane i cui 400 voti hanno determinato il vincitore. In mattinata alcuni ragazzi rappresentanti delle giurie italiane hanno incontrato in finalisti in un appuntamento pubblico condotto dal giurato e scrittore Alessandro Mari.
La motivazione con cui la Giuria Tecnica del Premio aveva scelto il romanzo di Perissinotto tra i finalisti sottolineava l’importanza della memoria. «L’ultimo inestimabile attimo in cui la memoria ti offre uno spiraglio, e l’attimo in cui decidiamo di infilare quello spiraglio per risalire i decenni e scoprire quale dolorosa verità si nasconde laggiù in fondo. Il romanzo di Perissinotto vive di questo spiraglio. Ormai cinquantenne, una carriera d’attore televisivo a Roma, Domenico ritorna nelle Langhe, le dolci colline dov’è nato e dove suo padre sta morendo di cancro: è un’inesorabile, commovente corsa contro il tempo – la malattia che s’aggrava, il corpo che si sgretola, l’autoritaria e prepotente bocca paterna che infine si schiude per spalancare un segreto. Il segreto di quella ragazzina scomparsa, e non solo. Per Domenico è un tuffo vertiginoso nelle memorie d’infanzia, una lacerante presa di coscienza sull’identità del padre e della sua terra. Quello che leggiamo è il condivisibile, auspicabile sforzo di un singolo che, ricostruendo i misteri di un’epoca e riscrivendo i propri ricordi, spezza il silenzio colpevole di una collettività capace – quando vuole – di seppellire ogni male. Il silenzio della collina è un romanzo che infatti si confronta con quel male all’apparenza sempre lontano eppure vicino, vicinissimo. Un romanzo che sembra spingerci a credere che il racconto, laddove si confronta coi fatti, sia ancora capace di emendare le colpe del reale attraverso l’esercizio della memoria».
Lo scrittore giapponese Haruki Murakami è stato premiato venerdì 11 ottobre per la sezione La Quercia, riservata a un autore internazionale che abbia saputo raccogliere nel corso del tempo condivisi apprezzamenti di critica e di pubblico. La maggior parte dei suoi libri sono pubblicati in Italia da Einaudi. Al teatro sociale di Alba ha tenuto la lectio magistralis Un piccolo falò nella caverna, introdotta dallo scrittore Marcello Fois. Ha così raccontato al pubblico il suo approccio alla scrittura, condividendo con i lettori il suo metodo di lavoro e il valore che per lui ha la narrazione. «Quale metodo usino altri scrittori non lo so. Per quel che mi riguarda, penso che la mia scrittura abbia diversi aspetti caratteristici. Il più importante, è il fatto che non stabilisco un piano prima di iniziare un nuovo romanzo. Nella maggior parte dei casi, comincio col buttare giù alcune pagine. In questa fase, non ho quasi idea di quale sarà la trama della storia, non ci ho ancora pensato. Ma non ha importanza, basta che descriva le scene e le immagini che si formano nella mia testa man mano che si manifestano. Vanno davvero tutte bene. Scrivo quello che mi viene in mente. L’importante è che si tratti di cose che affiorano in modo del tutto spontaneo. Cose che emergono in maniera naturale dal profondo di me, come l’acqua sotterranea sgorga in superficie diventando una fonte».
Sabato 12 ottobre Haruki Murakami ha raggiunto il Castello di Grinzane Cavour per complimentarsi con il vincitore della sezione Il Germoglio, Alessandro Perissinotto.
I romanzi finalisti del Premio, organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes, erano stati designati e annunciati ad aprile a Cuneo, alla sede della Fondazione CRC (che collabora e sostiene il Premio), dalla Giuria Tecnica formata da: Gian Luigi Beccaria (presidente), Valter Boggione, Vittorio Coletti, Rosario Esposito La Rossa, Giulio Ferroni, Bruno Luverà, Alessandro Mari, Romano Montroni, Laura Pariani, Marco Vallora, Bruno Ventavoli.
Tra aprile e settembre 2019 i cinque libri sono stati letti e discussi dai 400 studenti delle 25 Giurie Scolastiche. Ventiquattro giurie sono scelte in modo da coprire tutto il territorio della Penisola: quattro in Piemonte (regione sede del Premio) e almeno una per ciascuna delle altre regioni. A queste si aggiunge la giuria estera a Madrid, presso il Liceo Scientifico “Enrico Fermi”. Le Giurie Scolastiche italiane sono: Istituto di Istruzione Superiore “G. Govone” di Alba (Cuneo); Liceo “A. Avogadro” di Biella; Istituto di Istruzione Superiore “Giordano Bruno” di Budrio (Bologna); Liceo “Galanti” di Campobasso; Istituto Omnicomprensivo “Rosselli-Rasetti” di Castiglione del Lago (Perugia); Liceo Classico “Pitagora” di Crotone; Liceo Scientifico Statale “V. Volterra” di Fabriano (Ancona); Liceo Classico “V. Lanza” di Foggia; Liceo Scientifico “Pacinotti” di La Spezia; Istituto di Istruzione Superiore “Duni-Levi” di Matera; Liceo Artistico Statale “Caravaggio” di Milano; Liceo Scientifico e Linguistico “E. Fermi” di Nuoro; Liceo Statale “G. Marconi” di Pescara; Liceo Classico Statale “G. F. Porporato” di Pinerolo (Torino); Liceo Scientifico “Amedeo di Savoia Duca d’Aosta” di Pistoia; Liceo Classico “M. T. Varrone” di Rieti; Liceo Scientifico “Michelangelo Grigoletti” di Pordenone; Liceo Scientifico Statale “C. Darwin” di Rivoli (Torino); Liceo “F. Filzi” di Rovereto (Trento); Liceo Statale “Francesco De Sanctis” di Salerno; Istituto di Istruzione Superiore “Fardella-Ximenes” di Trapani; Liceo Ginnasio Statale “A. Canova” di Treviso; Istituzione Scolastica di Istruzione Liceale, Tecnica e Professionale di Verrès (Aosta). A loro si aggiunge il Gruppo di Lettura “La Scugnizzeria” di Scampia a Napoli.
Il Premio Lattes Grinzane è intitolato a Mario Lattes (editore, pittore, scrittore, scomparso nel 2001) ed è organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRC (principale sostenitore per il triennio 2017-2019), Fondazione CRT, Banca D’Alba, Giulio Einaudi Editore, Cantina Giacomo Conterno, Banor; con il patrocinio di Mibac, Consolato Generale del Giappone a Milano, Istituto Giapponese di Cultura in Roma, Institut Français Milano, Città di Alba, Comune di Grinzane Cavour, Comune di Monforte d’Alba, Città di Cuneo, Unione di Comuni Colline di Langa e del Barolo, Polo del ‘900, Casa editrice Lattes; con il contributo di Enoteca Regionale Piemontese Cavour, Cantina Terre del Barolo, Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Felicin-Ristorante Albergo Dimora Storica, La Ribezza Boutique Hotel, Antica Torroneria Piemontese, GVA Gruppo Volontari Albesi; sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura.
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