Eroi o canaglie? I protagonisti del passato visti dagli opposti fronti (FestivalStoria)

Convegno Eroi o canaglie

Venerdì 15 ottobre ore 21.00
Mafia e Stato: guerra e resistenza Giancarlo Caselli parla dei suoi libri: Le due guerre. Perché l’Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia, Melampo, 2009 e Di sana e robusta Costituzione, Add Editore, 2010.

Conduce la serata Ettore Boffano.

Domenica 17 ottobre ore 15.30
Ariberto d’Intimiano e l’eresia dei Catari: una strage degli innocenti Grado Giovanni Merlo conversa con Pilar Jiménez. Organizzato in collaborazione con Fondazione Bottari Lattes. Nel cuore delle Langhe, nella splendida location di Monforte d’Alba, due specialisti illustreranno l’eresia dei proto Catari, e gli avvenimenti che nel 1028, nella città stessa, videro l’arcivescovo Ariberto d’Intimiano espugnare il castello, i cui feudatari avevano abbracciato l’eresia.

La figura dell’alto prelato non è legata solo a questa strage di innocenti; l’arcivescovo infatti non solo partecipò attivamente alle vicende politiche del Regnum Italiae e dell’Impero, ma legò il suo nome ad alcune opere d’arte di così gran valore, da qualificarsi come uno dei grandi mecenati dell’epoca ottoniana.

Domenica 17 ottobre 17.00
Mafia: veri e falsi eroi Alessandra Dino, Roberto Scarpinato. Testimonianza di Nicola Clemenza, creatore del Consorzio Tutela Valli Belicine. Conduce Ettore Boffano. Proiezione di immagini realizzate dalla fotografa Eloisa d’Orsi Organizzato in collaborazione con Fondazione Bottari Lattes

La sociologa Alessandra Dino e il magistrato Roberto Scarpinato, del pool antimafia di Palermo, ci introdurranno nel mondo della mafia e dell’azione giudiziaria ma anche culturale, sociale, economica per contrastarla. Verranno analizzate le figure degli “eroi” mafiosi; e quelle dei magistrati, eroi autentici che hanno pagato con la vita, ma forse altrettanto eroici nel loro lavoro quotidiano alle prese con scarsità di mezzi, e con una scandalosa campagna di delegittimazione.

L’incontro è arricchito dalla testimonianza di Nicola Clemenza, protagonista della nuova lotta alla mafia, “eroe sconosciuto” di una quotidianità che cerca di aiutare la Sicilia a liberarsi dal cancro mafioso. Conduce un giornalista di «la Repubblica».

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